Negli ultimi vent’anni Paola Lenti ha seguito un filo: resistente, longevo, a suo modo rivoluzionario. Un filo dal nome rotondo – Rope – e dall’inedito aspetto tessile, che segnerà la storia dello sviluppo industriale dell’azienda.
Sono i primi anni Duemila. Paola Lenti è alla ricerca di un materiale innovativo per l’outdoor. Si rigira tra le mani un campione di tessuto tecnico proveniente da un fornitore dell’Est Europa, incuriosita dal fatto che trama e ordito abbiano la stessa dimensione. Intravede una possibilità: produrre un filo rotondo di quelle dimensioni, qualcosa di simile a una cima da barca, che resista all’acqua e ai raggi ultravioletti. Un filo con cui ottenere tessuti performanti per esterni.
La ricerca si concentra sul polipropilene, una fibra poco nobile ma leggera e impermeabile grazie alla struttura “chiusa” delle sue molecole, che impedisce all’acqua di entrare all’interno del filato stesso. Due qualità intrinseche che lo rendono ideale per gli esterni.
Rope, però, è un traguardo ancora lontano. Sul polipropilene filato non esiste letteratura; bisogna testarne resistenza, funzionalità, solidità alla luce. Con la tenacia dei neofiti e un entusiasmo contagioso per tutto ciò che è da inventare, Paola Lenti si lancia in una ricerca a tratti naif: scova produttori di stringhe da scarpe sulle Pagine Gialle, visita assiduamente le fiere in cerca di risposte alle sue domande, intercetta un esperto di automotive per verificare robustezza e durata dei tessuti, coinvolge tessitori. A poco a poco intuisce che il polipropilene, se lavorato adeguatamente, rappresenta “il futuro”. Mette insieme i pezzi e approda al Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino per raffinare le fasi di ricerca.
Un filato sintetico ultra performante che al tatto ha la consistenza di un tessuto naturale, peculiarità che gli ha consentito di varcare le soglie dell’indoor affermandosi a pieno titolo anche in interni. È uno dei tanti motivi per cui Rope ha impresso un nuovo corso all’azienda: è la “scoperta” che ha permesso di instaurare un dialogo tra dentro e fuori, di annullare le barriere tra ambienti diversi per comunicare un universo domestico fluido e armonioso.
Grazie alla sua versatilità, in questi vent’anni Rope ha dato origine a decine di lavorazioni, dalle corde agli intrecci, dalle “calze” tubolari ai tessuti, che sono diventati di volta in volta rivestimenti per sedute e strutture portanti di divani, poltrone o lettini. “E anche tappeti per esterni – ricorda Paola Lenti – . Una rivoluzione per i tempi, quando associare un tappeto all’outdoor suonava come un ossimoro”.
Oggi molti dei prodotti Paola Lenti sono immediatamente riconoscibili proprio grazie a quel filo nato da un’intuizione e alla straordinaria gamma di colori in cui viene declinato, che consente di coordinare tessuti e materiali di numerose collezioni.
E dalla ricerca su Rope sono nati filati, tessuti e materiali tecnici di ultima generazione – Twiggy, Maris e Diade – ancora più performanti e sostenibili.
Ma questa è un’altra storia.