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La bellezza ritrovata

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Considerata la massima espressione estetica della creatività umana, l’arte si è evoluta nel tempo fino a incorporare nel suo significato originale anche l’artigianato e il design, aspetti concreti della vita quotidiana ai quali nel tempo si sono attribuiti valore e dignità sempre maggiori.

Il design, in particolare, si rivela oggi come la manifestazione artistica più attiva nella ricerca di nuove espressioni, materiali, soluzioni. E quando il design incontra un materiale che ha la capacità di essere straordinariamente attuale e allo stesso tempo di riportare la mente indietro nel tempo, nasce un’alchimia magica, in grado di esercitare su ciascuno di noi un fascino irresistibile.

Uno di questi materiali, fra i tanti indagati più di recente e sottratti con intelligenza all’oblio per diventare componenti fondamentali del design contemporaneo, è Abonos™, un legno fossile sommerso che porta con sé la memoria di epoche remote – che possono risalire fino al tempo delle grandi glaciazioni – e sulle cui superfici è incisa, indelebile, l’azione degli elementi naturali che l’hanno custodito gelosamente nei secoli.

Abonos™ è un legno che ha avuto un destino speciale. Proviene principalmente da fiumi della penisola balcanica che nel tempo sono stati più volte soggetti a grandi esondazioni che hanno coperto di terra, sabbia e ghiaia i tronchi di alberi caduti, trascinati dalla forza dell’acqua, e poi sommersi. La forza degli elementi ha creato per questi tronchi di essenze diverse – rovere, faggio, pioppo, frassino, olmo – le condizioni ideali perché si conservassero anche per millenni per arrivare fino a noi senza perdere nessuna delle loro proprietà.


Per un legno così singolare e prezioso, conservato con benevolenza dalla mano della natura, non poteva che essere studiato un processo di estrazione altrettanto unico, guidato da un sentimento di profondo rispetto per l’ambiente, che mirasse a preservare il materiale e allo stesso tempo il territorio d’origine. Il compito di riportare alla luce e di ripulire Abonos™ per farne riaffiorare le venature caratteristiche è affidato all’uomo, che si immerge nei corsi d’acqua per liberarlo dal peso dei sedimenti che lo ricoprono e lo assicura a funi legate a palloni gonfi di ossigeno, che lo trasportano dolcemente in superficie: un’operazione “tecnica” che ha in sé una sfumatura di incantata poesia.

Ogni tronco recuperato in questo modo e riportato pazientemente alla luce è dunque un frammento di storia del territorio: ne sono testimoni le sie tante, diverse tonalità, che vanno da quelle più fredde, che suggeriscono ambienti più ricchi di ghiaia, a quelle più aranciate, che rivelano la forte presenza di argilla: colorazioni dal grande impatto visivo, che nessuna tintura industriale artificiale potrà mai eguagliare.

Materiali sorprendenti come Abonos™, capaci di assecondare le esigenze del design più raffinato ed esclusivo, così modernamente eco-sostenibili – il loro utilizzo ci permette di evitare di abbattere inutilmente altri alberi – e allo stesso tempo di “raccontare” una storia antica, ci ricordano che la natura, se solo ci fermiamo un attimo ad ascoltare, è sempre in grado di stupirci. Sulle loro superfici, il tempo ha lasciato un’impronta profonda, che ne rivela una bellezza ritrovata, innata e irripetibile, testimone della sua l’unicità. A tutti noi, oggi, è lasciato il compito di raccoglierne l’eredità e mantenerne viva la memoria

Questo racconto è stato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di Carlo e Filippo Tuzzi, innovatori nella ricerca dei materiali e fautori di una manifattura sostenibile, che possa sempre garantire concretamente uno scrupoloso rispetto per l’ecosistema.